Honky Tonk Man

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THE Player__69
view post Posted on 2/9/2007, 12:20




Roy Wayne Ferris nasce a Memphis, nel Tennessee (stessa città di Jerry “The King” Lawler, di cui è il cugino), il 25 gennaio 1953. Il futuro clone di Elvis non si avvicina prestissimo al ring, tant’è che il debutto avviene solamente nel 1978, a 25 anni, nei circuiti del Tennessee e della Florida. Il fisico di Ferris è tutto sommato imponente (1,85 x 126 kg.), e lui lo mette al servizio del wrestling di coppia, formando subito un tag team con Larry Latham: la coppia prende il nome di Blonde Bombers. Con l’altro “Blonde Bomber” Larry Wayne si toglie subito delle belle soddisfazioni, vincendo ben 5 titoli di coppia, due nell’AWA Southern e tre nella NWA Mid-America, a cavallo tra il giugno del ’79 ed il settembre del 1980. I Blonde Bombers arrivano vicini anche alla conquista di un altro titolo di tag, quello della Florida United States, ma dopo aver battuto nelle qualificazioni coppie come Bill Dromo/Cyclone Negro ed i Briscos, perdono in finale da Pak Song e Killer Khan.

Giunto allo split con Latham, Ferris si trasferisce per un breve periodo nella WWC, a Puerto Rico, e sotto il nome di Danny Condrey vince il WWC Caribbean Heavyweight championship, battendo il 20 dicembre ’80 Jay Strongbow, e perdendolo poco meno di due mesi dopo contro Maravilla. Dopo l’avventura ai Caraibi Ferris resta all’estero, in Giappone, e partecipa al torneo “Champion Carnival” della AJPW, dove però non va molto lontano. Il torneo sarà vinto da Giant Baba.

Tornato negli Stati Uniti, Ferris si accasa alla NWA, e conquista due titoli, quello assoluto della NWA Alabama, detenuto per due mesi, e quello di coppia della NWA Southern con Ron Starr, mantenuto per un singolo mese. Nel 1985 passa alla Stampede, la federazione canadese della famiglia Hart, e lo fa col suo ultimo tag team partner Ron Starr. La collaborazione tra i due si dimostra ancora una volta fruttuosa, e Ferris e Starr conquistano per due volte i titoli International. Il primo dei due lo vincono al termine di un torneo determinato per assegnare le cinture lasciate vacanti da Dynamite Kid e Davey Boy Smith, passati alla WWF; Wayne e Ron battono in finale Kerry Brown e Hubert Gallan il 25 ottobre 1985, e mantengono i titoli fino al 7 febbraio ’86, quando li perdono in un match lampo contro Leo Burke e Ron Ritchie. Passano appena due settimane e Ferris e Starr vincono il re-match e tornano campioni. Stavolta il regno dura solo 10 giorni, ed il duo perde contro il combo formato da Chris Benoit e Ben Bassarab.

Dopo questa sconfitta Wayne interrompe il suo sodalizio con Starr e si trova un altro partner, Cuban Assassin, con il quale batte Benoit e Bassarab e conquista le cinture, perse successivamente contro il futuro Crippler e Keith Hart. All’indomani della perdita delle cinture Wayne decide di provare la carriera da singolo, e ci riesce al meglio. Infatti il 20 giugno 1986 Wayne Ferris (nel frattempo diventato Honky Tonk Wayne) batte Bad News Allen e conquista il maggior titolo della compagnia canadese: il North American Heavyweight championship. Wayne da campione funziona bene, talmente bene che la WWF non può non accorgersi di lui, e gli propone un contratto. Ferris ovviamente accetta, e dopo quasi tre mesi di regno lascia vacante il titolo della Stampede, e si trasferisce a Stamford alla corte dei Mc Mahon.

La sua prima parte di carriera alla WWF non è certo esaltante. Honky è un face dallo scarso successo col pubblico, e soprattutto dalle scarse vittorie, praticamente è poco più che un buon jobber. All’inizio del 1987 però Honky Tonk Man cambia la sua attitude: gli viene affiancato come manager niente meno che Jimmy Hart, e diventa una sorta di perfido clone di Elvis Presley. Lo stesso Ferris canta la propria entrance theme “I’m a Honky Tonk Man”.

Il nuovo Honky Tonk Man sembra funzionare di più, al punto da vincere un match addirittura a Wrestlemania III, contro Jake “The Snake” Roberts, con cui aveva iniziato un feud. Per qualche tempo Honky Tonk Man combatte alternando regolarmente vittorie e sconfitte, finchè una sera, il 2 giugno 1987, avviene l’incredibile. E’ in programma un match valido per il titolo intercontinentale tra il campione Ricky “The Dragon” Steamboat e “The Natural” Butch Reed, e la vittoria dovrebbe andare al “biondo” nero, che diventerebbe campione intercontinentale; per fortuna di Honky Tonk Man però Butch Reed non si presenta e lui prende il suo posto, e così anche il futuro che probabilmente gli era destinato. Honky Tonk Man batte Steamboat e diventa intercontinental champion.

Da campione intercontinentale Honky Tonk Man funziona benissimo, come forse neppure lui si sarebbe mai aspettato. Si batte, e soprattutto batte, tutti i più grandi contendenti di quell’epoca, da Jim Duggan a Jake Roberts, da Ricky Steamboat a Brutus “The Barber” Beefcake, passando addirittura per “Macho Man” Randy Savage. A proposito di Savage e della straordinaria popolarità ormai raggiunta da Honky Tonk Man, è necessario raccontare un aneddoto: il 27 marzo 1988, a Wrestlemania IV, Ferris avrebbe dovuto perdere match e dunque titolo proprio contro Randy Savage; tuttavia il campione intercontinentale si impunta, e minaccia addirittura di passare alla NWA con la cintura. Di fronte a una tale minaccia Vince McMahon preferisce accontentarlo e a WM Honky Tonk Man perde, ma solo per squalifica, con Brutus Beefcake, ma mantiene ugualmente il suo titolo. Macho Man quella sera combatte nel torneo per determinare il nuovo campione del mondo, e lo vince, anche a titolo di risarcimento.

Il regno di Honky Tonk Man si conclude dopo 454 giorni (il più lungo regno intercontinentale della storia, record tutt’ora imbattuto) a Summerslam ’88, quando una brutta litigata con Vince Mc Mahon gli costa la cintura in un match contro Ultimate Warrior. Tra l’altro Vince, per far pagare a Ferris questa sfuriata e quella dell’altra volta, ridicolizza Honky Tonk, che perde dopo nemmeno 30 secondi di match. E così, rapidamente ed improvvisamente come era salito sul trono intercontinentale, Wayne Ferris scende, e non riuscirà più a risalirvi.

Dopo questa bruciante sconfitta Honky Tonk Man non riesce più a tornare a quei livelli, e pian piano torna nel midcarding, dove era sempre stato prima che la dea bendata si accorgesse di lui quel 2 giugno 1987. Per cercare di ottenere nuova gloria in WWF, Honky Tonk Man si mette in cerca di un compagno con cui formare un tag team, e lo trova in un altro ex campione intercontinentale, Greg “The Hammer” Valentine: nascono i Rhythm & Blues. La coppia regge per più di due anni, senza tuttavia ottenere assolutamente nulla. Insieme collezionano solo sconfitte, contro chiunque: ben tre in tre Survivor Series consecutive (’88,’89, ’90, con Honky Tonk Man eliminato due volte da Beefcake ed una da Jim Neidhart), a Wrestlemania V (contro la Hart Foundation), a SNME (contro il tag improvvisato da Hulk Hogan e Tugboat).

Nelle apparizioni da singolo Ferris non ottiene assolutamente nulla di più. Nella Royal Rumble del 1989 vinta da Big John Studd viene eliminato senza che riesca a lasciare traccia, e lo stesso accade in quella del ’90 vinta da Hulk Hogan. A Summerslam ’89 perde da Dusty Rhodes, mentre a WWF London Arena viene sconfitto da Jim Duggan. Tra l’altro, sulle ali del più lungo regno intercontinentale della storia, Honky Tonk Man ottiene anche una title shot alla sua vecchia cintura contro Ultimate Warrior (perde nel Sunday Night Main Event del 7 dicembre 1988), ed addirittura una al titolo mondiale di Hulk Hogan, a cui lancia l’assalto, ma senza successo, nel Sunday Night Main Event del 18 luglio 1989.

Insomma, Honky Tonk Man non riesce più a vincere , e alla fine del ’90 lascia la WWF. Per tre anni Ferris non combatte da nessuna parte, finchè nel 1994 risponde affermativamente alla chiamata della WCW. Nella World Championship Wrestling Honky Tonk Man ingaggia un feud con Johnny B. Badd, campione TV della WCW. Ferris ha due possibilità di catturare il TV championship, una ad Halloween Havoc (23 ottobre ’94), ed una a Clash Of The Champions XXIX (16 novembre ’94): la prima volta pareggia, la seconda perde per squalifica. Dura poco la permanenza di Ferris in WCW, difatti dopo la sconfitta subita da Johnny B. Badd lascia la federazione.

Nel 1997 Honky Tonk Man torna alla WWF per un brevissimo stint, durante il quale si propone a Jesse James come manager. Incassato il rifiuto di James, Honky Tonk Man decide di mettere i suoi servizi a disposizione di “Rockabilly” Billy Gunn, che viene guidato dal suo manager ad una vittoria nel ppv Cold Day In Hell (IYH 15) proprio contro “The Real Double J” Jesse James. Partecipa anche alla Rumble del ’98 vinta da Steve Austin. Uscito nuovamente dalla WWF, Honky Tonk si tuffa ancora una volta nei circuiti indipendenti, da dove era partito 20 anni prima. Vince anche diversi titoli, quello assoluto MEWF e quello Universal della APW, quello assoluto BCW e quello mondiale UCW, passando per il titolo Bay Area della BTW.

Nel 2001 HTM torna una ultima volta nella WWF, durante la Royal Rumble: un’apparizione davvero ridicola e tragica, che grazie a Kane termina abbastanza rapidamente. Negli ultimi anni Ferris continua a combattere nelle indies; le sue ultime apparizioni sono nella IWF (batte Fred Sampson il 10 agosto 2004) e nella Oaktown Wrestling (batte Le Empereur il 2 ottobre 2004).

Honky Tonk Man è poi contattato sia dalla NWA TNA che dalla WWE, dove gli viene proposto di jobbare al campione intercontinentale “Legend Killer” Randy Orton, ma Ferris rifiuta tutte le offerte perché vuole mantenere intatta la sua aura di gloria e non vuole diventare una macchietta. Nonostante l'età per lui "ritiro" è una parola che non esiste: nei mesi successivi, infatti, continua a lottare regolamente in diverse federazioni indipendenti negli Usa.

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