Curiosità: Bernardi dà l'addio al Volley

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snicius92
view post Posted on 10/7/2007, 00:14




Bernardi dà l'addio, forse

Mister Secolo annuncia il suo ritiro: "Ma potrei continuare a giocare a livello minore". Dopo nove scudetti coi club e vent'anni in azzurro è tempo di dedicarsi alla famiglia

MILANO, 9 luglio 2007 – Oggi, 9 luglio 2007, con sette anni e rotti di ritardo sul calendario, è finito il XX secolo. E’ strano, ma per la pallavolo è così. Non lo ha chiuso una schiacciata, né un muro. Il colpo finale lo ha dato un comunicato stampa: “Dopo tanti anni e tante battaglie penso sia arrivato il momento di fare qualcosa d’altro”.

SIMBOLO - Lo ha scritto Lorenzo Bernardi, l’atleta che - insieme e Karch Kiraly - la Fivb ha preso come simbolo del ‘900: il “Giocatore del Secolo”. Non ci sono altri atleti italiani che possano dire di essere considerati l’immagine stessa d'una disciplina a livello planetario. Lui, Lollo Bernardi, è stato la pallavolo del XX secolo. Resterà tale, per sempre. Anche e soprattutto da oggi, giorno dell’addio alle schiacciate.

SPERANZA - A dire il vero nella sua nota specifica: “Non sarà un addio definitivo, perché potrei continuare a giocare a livello minore, con lo stesso impegno che ho sempre messo, ma con obiettivi diversi”. E infatti è già praticamente certo che scenderà in B1 a Trento, la sua città, dove aveva cominciato nei primi Anni 80. Prima del grande salto a Padova e poi a Modena. Sarebbe molto bello il prossimo anno vedere le facce degli avversari, di ragazzi abituati alla serie B che all’improvviso un bel giorno si trovano a cercare di murare il mito. I suoi futuri compagni di squadra impareranno invece cosa intendeva quando ha scritto "con lo stesso impegno che ho sempre messo". Quando chiedi a un qualsiasi campione suo compagno di club o nazionale di raccontare un aneddoto sulla carriera di Bernardi, da tutti esce lo stesso concetto: impegno meticoloso, quasi maniacale.

DICONO DI LUI - Andrea Zorzi: "Non ho mai visto un allenamento in cui non fosse al super massimo, sempre il primo, sempre il più bravo". Ogni giorno, per 25 anni. Solo così si diventa Lorenzo Bernardi. A patto di avere un talento pazzesco come il suo. Quando cominciò a Modena nel 1985 faceva il palleggiatore; solo un anno dopo Julio Velasco lo spostò a schiacciare in banda: da lì è cominciata l’epopea. Quattro scudetti (consecutivi) a Modena, e poi altri cinque nelle dodici stagioni trascorse a Treviso. Il totale (nove), è record assoluto in comproprietà con Gian Franco Zanetti che i suoi li aveva conquistati in un’altra pallavolo. Attorno a quei nove scudetti un’infinità di altri trofei, quattro coppe campioni, cinque coppe italia, coppe Coppe (2), coppe Cev (4), supercoppe italiane (3) ed europee (3). E in mezzo ha costruito la leggenda della "generazione dei Fenomeni". Più giovane di tre-quattro anni rispetto alla maggior parte dei compagni usciti dalle stesse nazionali giovanili, è stato uno dei simboli dell’Italia che dagli anonimi ottavi-decimi (ma anche peggio) posti iridati e continentali degli Anni 80, all’improvviso ha cominciato a vincere tutto.

GRANDI SUCCESSI - Bernardi in azzurro ha esordito 20 anni fa, nell' 87. Ha fatto in tempo quindi a vivere i tempi cupi: c’era all’Europeo di Gand '87 (aveva 19 anni) e all’Olimpiade di Seul '88, nell’una e nell’altra occasione l‘Italia arrivò nona. Poi, con lui titolare trionfo all’Europeo '89 a Stoccolma. E poi via: Bernardi ha vinto 2 Mondiali, a Rio De Janeiro (suo l’ultimo punto della finale con Cuba) e ad Atene, 2 Europei, 5 World League e una coppa del Mondo (1995). Sempre oro tranne che all’Olimpiade: non a Barcellona, non ad Atlanta, dove gli azzurri non si consolarono nemmeno con l’argento. Quell’oro che manca è l’unica macchia di una carriera straordinaria; su e giù per i seggioloni degli arbitri, dove amava arrampicarsi per celebrare sul campo gli scudetti vinti.

STORICO - Attraverso due pallavolo diverse: in pochi lo ricordano, l’ultimo cambio palla del volley italiano lo ha firmato lui (e non poteva essere diversamente) nella finale scudetto 1999. Sempre con la stessa grinta, anche quando partito da Treviso ha provato a far grande la sua Trento e poi ha cercato il decimo scudetto, la stella personale, con Macerata. E anche quando il Tricolore ha cominciato a vederlo da più lontano, nelle occasionali esperienze all’estero, al Al-Rayyan, in Qatar, e all’Olympiakos. Fino agli ultimi campionati con Verona e Montichiari. Si diceva che anche quest’anno avrebbe giocato per la salvezza a Padova, da dove era partito, 22 anni fa (suo primo club di A1). Ma oggi è stato lui stesso a chiarire il dubbio: "Mi dedicherò di più alla mia famiglia e sarà questa l’occasione per capire se ci sono possibilità per continuare restare, magari con un altro ruolo nella pallavolo, che resta il mio mondo".
 
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