La medicina medievale

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Thunder87
view post Posted on 7/7/2007, 17:38




I metodi di cura non erano tantissimi e soprattutto vi era una certa maestria nella cura delle ferite e delle fratture, cosa assai utile viste le continue guerre. Ma per diagnosi precise e per cure mirate, ancora non se ne parla proprio.
Piante Medicinali

Come brevemente detto in precedenza, le erbe sono state una delle forme principali di medicina medievale, ereditate da un sapere di tempi molto più antichi.

Tecniche di procedimento:

Infuso:
Consiste nel far bollire una certa quantità d’ acqua, e in seguito versarla entro pochi minuti in un recipiente dentro il quale è stato deposto in precedenza la droga sminuzzata.
Mescolare le erbe perché queste rilascino le prime sostanze, e coprirlo per evitare la fuoriuscita di vapori (ricchi di sostanze). Lasciare la droga in infusione per dieci o quindici minuti e a intervalli di tempo agitare la droga. In seguito filtrare l’ infuso. Bere in quantità ridotte(Generalmente una tazzina da the), e consumare l’ infuso quando è ancora caldo, ma mai quando è bollente e mai quando è eccessivamente freddo.
NB: Il tempo di infusione influenzerà il colore, il gusto e ovviamente maggior sarà il tempo, maggiori saranno le proprietà medicinali. Il tempo verrà regolato a seconda dei gusti e delle necessità.
E’ il procedimento indicato per droghe dagli aromi delicati (Tiglio, camomilla, e droghe principalmente composte da fiori, foglie, gemme). In questo tipo di erbe saranno presenti principi attivi facilmente decomponibili al calore e al liquido.

Decotto: Consiste nel deporre la droga in un recipiente d’acqua bollente, coprire il contenitore, e continuare l’ ebollizione a fuoco moderato, per circa quindici o venti minuti.
Dopo la bollitura, si passerà alla filtrazione attraverso un colino a maglie strette. Per avere un maggiore effetto del decotto, è consigliabile deporre la droga nell’ acqua fredda, prima di metterla a contatto col fuoco.
Il decotto viene sovente impiegato per liberare i principi attivi delle radici, di bacche e di prodotti di dura consistenza, i quali sono di difficile liberazione col calore.
E’ consigliabile aggiungere una maggior quantità d’ acqua (tre cucchiai in più circa) per compensare la perdita del liquido che verrà rilasciata insieme ai vapori.

INDICE DELLE MALATTIE

Cefalea

Il mal di capo può essere causato da mille disturbi. La cefalea può essere una conseguenza di un affaticamento fisico (I braccianti nel medioevo, dovendo sostenere quotidianamente grosse fatiche, saranno probabilmente stati affetti da questo male), di un lavoro intellettuale intenso ( Gli scribi, gli economisti, i commercianti, i funzionari di stato introdotti nelle monarchie nazionali, praticavano l' ozium, termine latino che indicava lo studio), di uno stress emotivo etc... Come vedete le cause sono molte. I rimedi indicati sono:

Cefalee dovute a problemi nervosi

- Betonica:
Le sue proprietà medicamentose l’ hanno resa famosa e largamente usata nei tempi passati, entrando pure a far parte nel poemetto didascalico Liber de cultura hortorum di Valafrido Strabone scritto nel IV sec d.C. la Betonica può essere usata per le emicranie e per i catarri bronchiali, problema assai frequente nell’ epoca medievale. Comunque la modalità d’impiego è un infuso di 2 grammi di foglie di betonica in 100 ml di acqua.
- Valeriana: Di questa pianta è utilizzabile il rizoma (Fusto sotterrane che scorre parallelo al terreno) che ha ottime proprietà sedative, riconcilianti, nevralgiche etc...Molto usata in erboristeria, questa pianta è frequente nelle zone umide, nei boschi, nella zona montuosa e nella regione costiera.
Modalità d’ impiego: Versare una tazza d' acqua fredda sopra due cucchiaini di rizoma tritato. Lasciare a contatto l' acqua per otto ore e bere la pozione alla sera, quando sarà necessario.
-Melissa: Pianta ricca di sostanze benefiche, ma deve essere usata con prudenza. E' consigliabile farne un infuso con 0,5 grammi (Più o meno due cucchiaini) in 100ml di acqua (Una tazzina da the). Ha effetti veloci ed efficaci, tanto che veniva usato contro l' epilessia.

Cefalea dovuta ad affticamento da studio

-Menta piperita: efficace contro le emicranie dovute ad affaticamento. Un infuso di 1-2 g di sommità fiorite in 100 ml di acqua. Una tazza dopo i pasti.
-Elicriso: pianta italiana della tipica macchia mediterranea, è considerata un antinevralgico che, oltre ad agire in caso di artriti e reumatismi, è ottimo in caso di emicrania. Si deve procedere con un decotto di 2 gr. d sommità fiorite in 100 ml di acqua. Si devono consumare due o tre tazzine al giorno.
E' efficace pure come tossifugo, e agisce all' eliminazione del catarro bronchiale.
Altre piante indicate per curare la cefalea:
Lavanda, Sambuco, Girasole, Maggiorana, Elitoprio e molte altre ancora...

Contusioni
Sono lesioni dei tessuti dovuti a traumi violenti. La zona contusa è soggetta a lievi arrossamenti e leggeri gonfiori. Le piante medicinali indicate sono:

-Arnica: E’ una pianta ben nota in erboristeria per le sue eccellenti proprietà. Nonostante in passato si facessero con quest’erba usi interni, si sconsiglia vivamente di ingerirne qualunque preparato in quanto tossica. L’ arnica è un eccellente pianta le cui preparazioni servono per ridurre le ecchimosi ed edemi provocati da forti contusioni e distorsioni. Modalità di preparazione: 10gr in 100 ml di alcol di 70° (a macero per circa una settimana) per uso esterno. Deve essere diluita per 5 volte in acqua e con tale preparazione deve essere posto sulla parte contusa o slogata con un impacco.
-Alloro: L' alloro è una pianta nota molto per le sue proprietà aromatiche in cucina, eppure contiene molte proprietà medicamentose che solitamente non sono conosciute. Oltre ad essere un buon digestivo ed espettorante, è un ottimo rimedio per i reumatismi e contusioni. Vengono raccolte le sue bacche nere che crescono verso il periodo di Ottobre-Novembre, e se ne deve ricavare una tintura oleosa ponendo 20 grammi di bacche in 100 ml di olio d' oliva o di semi (a macero per 5 giorni). Frizionare con del cotone sulle parti dolenti.
-Cren: Il Cren è una pianta conosciuta sin dai tempi antichi con la quale già si attuavano i vari medicamenti che la radice di questa pianta offre. La polpa della radice fresca del cren, applicato con una garza sulle dolenti membra per 15 minuti, è ottimo per reumatismi, sciatiche e contusioni.

Espettoranti della tosse

-Altea: Pianta molto nota per le sue capacità emollienti ed espettoranti, l' altea è da sempre stata impiegata nell' arte medicamentosa. Le proprietà dell' infuso delle radici d' Altea (in alternativa è possibile usare le foglie e le sommità fiorite), sono, oltre a quello di placare la tosse, di alleviare le infiammazioni dell' intestino, della gola e della bocca in generale. L' infuso viene fatto con 2 g di droga in 100 ml di acqua. Consumare due o tre tazzine a giorno.
-Mugo: molto conosciuto per le sue eccellenti proprietà erboristiche, il mugo cresce nelle zone montane, dai 1300 ai 2700 metri circa. Le sue principali caratteristiche sono balsamiche, espettoranti, antinfiammatorie che si estende pure all' apparato escretore urinario. Viene fatto un infuso con 2 g di rami di mugo (I rametti terminali raccolti in primavera-estate) in 100 ml di acqua. Due o tre tazze al giorno.
-Timo: Molto usato nell' impiego culinario come pianta aromatica, il timo è molto indicato per le persone affette da tosse. Viene suggerito un infuso di 1-2 g in 100 ml di acqua, e dolcificare abbondantemente. Berne due o tre tazzine al giorno.
-Mirto: Molto conosciute le sue proprietà salutari anche in tempi antichi, il mirto viene utilizzato in infuso, con 1 g di foglie in 100 ml di acqua. Una o due tazzine al giorno.
Altre piante sono:
Viola mammola, Pino, Larice, Serpillo, Mirto, ecc...



Febbre

-Agrifoglio: Sia le foglie che la radice, hanno proprietà febbrifughe e antiremutiche. Si fa un decotto con 3 g di agrifoglio(indipendentemente se radici o foglie) in 100 ml di acqua e se ne beve due o tre tazzine da tè al giorno.
-Faggio: Le foglie di quest'albero alto anche fino a 30 metri, combattono efficacemente la febbre. Per mitigare la febbre viene fatto un decotto di 3 g di foglie in una tazza da the, e devono essere consumate due tazzine al giorno.
-Salice: Si deve fare un decotto con un cucchiaino di corteccia secca in una tazza d' acqua, della durata di circa 1 minuto. Poi si lascia raffreddare per 15 minuti e se ne consuma due tazze al giorno.
-Frassino: Viene fatto un decotto con la sua corteccia con 2 g in 100 ml di acqua. Bere tre tazze del decotto al giorno.
Altre piante:
Cardo mariano, Olmaria, Genziana, Marrubio ecc...

Insonnia

-Melissa: Vedere Cefalea. La pianta è un ottimo sedativo, nonché digestivo. E' molto consigliabile, anche per il suo buon gusto, assaporarne alla sera l' infuso descritto in precedenza.
-Luppolo: Si deve versare una tazza di acqua bollente su un cucchiaino di infiorescenze di luppolo e lasciare in infusione per 10-15 minuti. Bere una tazza prima di coricarsi.
-Tiglio: Oltre a favorire il sonno, il Tiglio offre rimedio anche alle tossi. Si consiglia un infuso con 3-4 grammi di fiori e brattee in 100 ml di acqua. Bere due o tre tazze di infuso al giorno (Buonissimo!)
-Arancio dolce e amaro: Molto buono, l' infuso dei fiori dell' arancio (Dolce o amaro) è pure molto gradito ai bambini, ma bisogna dolcificarlo a sufficienza con zucchero o miele. Viene fatto un infuso con i suoi fiori secchi, con 2 g di questi in 100 ml di acqua. Da bere occasionalmente, favorisce il sonno e allieva l' eccitazione nervosa.

Mal di denti

-Chiodi di Garofano: per alleviare il dolore della carie dentaria si procede con un decotto di chiodi di garofano. Si fanno bollire e chiodi di Garofano in una tazza d'acqua per circa 10 minuti. Dopo averlo fatto raffreddare si fanno diversi sciacqui col decotto. Altro rimedio, sempre con questa pianta, è lo schiacciare con il dente dolente un chiodo di garofano, il più forte possibile
-Salvia: Per prevenire questo male, è possibile masticare una foglia di salvia, che pulisce e profuma l'alito.

Raffreddore:

-Sambuco: Il suo nome botanico è “Sambucus”, derivato dalla lingua greca come "strumento a corde". Infatti, ancora oggi zufoli e pipe vengono prodotte col legno di sambuco. Usato nel settore della liquoreria, il sambuco ha pure ottime proprietà medicinali, che variano dalle antinevralgiche alle emollienti e balsamiche. Per il raffreddore si consiglia un infuso con 3 g di fiori di sambuco in 100 ml di acqua, da consumare due volte al giorno in una tazza.
Questo infuso è un pure efficace come diuretico, sudorifero, e antireumatico.
-Pino: Ha ottime proprietà espettoranti e balsamiche, il che si ritiene ottimo per le bronchiti e per i raffreddori. Viene usato con un infuso di gemme, con 2 g in 100 ml di acqua. Da prendere 2 volte al giorno in tazzine.
-Malva: Viene fatto un infuso di fiori di malva con le dosi di 3g in 100 ml di acqua. Bere a piccoli sorsi due e tre volte al giorno. E' ottimo per i raffreddori e per le costipazioni.
-Eucalipto: Con l' eucalipto è possibile disinfettare ed eliminare i catarri dei bronchi, così pure della vescica e dell' intestino. Si procede con un infuso con 2 grammi di sue foglie, in 100 ml d'acqua. Si consumano tre tazzine al giorno circa, e conviene dolcificare abbastanza per il suo gusto particolarmente amaro.
-Mugo: I suoi rami vengono utilizzati come rimedio balsamico con 2 grammi in 100 ml d'acqua. E' molto usato, sin dai tempi antichi come rimedio “liquoristico”.

Ustioni( di primo grado)

-Altea: Fare frequentemente impacchi sulla parte dolente con un liquido ricavato nel seguente modo: 1/2 litro d' acqua fredda versati su 2 cucchiai circa di foglie d' Altea o della sua radice tritata. Lasciare a contatto per circa 8 ore.
-Cotogno: versare su due cucchiai circa di semi di cotogno circa mezzo litro di acqua a temperatura ambiente, e lasciar riposare per 10 ore circa. Raccogliere quindi quella che è oramai la poltiglia con un panno, e applicarla sulla zona ustionata.
-Iperico: Per piaghe, ferite e scottature, consiglio questo procedimento: Mettere circa 30 grammi di sommità fiorite di iperico in 100 ml di olio d' oliva. Aggiungere 10 grammi di vino bianco e (Bere...no scherzo!) lasciare riposare in luogo soleggiato per due settimane. Alla fine dei 15 giorni, durante i quali avete agitato di tanto in tanto, filtrare ed ecco che è pronta la tintura. Frizionare con piccole dosi le parti ustionate o ferite.
 
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