La donna e la famiglia

« Older   Newer »
  Share  
Thunder87
view post Posted on 7/7/2007, 17:36




Prefazione
Verso l'XI secolo la concezione della società cristiana non assegna nessun posto specifico alle donne. Si gerarchizzano "ordini" o "condizioni" (cavalieri, chierici, contadini), ma non si prevede per la donna nessuna "condizione femminile" anche se, gli uomini del Medioevo, a lungo hanno concepito "la donna" come una categoria. Solo in seguito hanno fatto intervenire distinzioni sociali ed attività professionali per conferire delle sfumature ai modelli di comportamento che le proponevano. Prima di essere contadina, castellana, santa "la donna" è stata caratterizzata in base al suo corpo od al suo sesso, alle sue relazioni con i gruppi familiari. Sia che esse siano spose, vedove o vergini, la personalità giuridica e l'etica quotidiana è stata disegnata nel rapporto con un uomo od un gruppo di uomini.

Bellezza
Molta importanza era data alla cura del viso e dei capelli. Prima del 1300 circa le donne usavano creme di grasso di animale mischiato alla melissa mentre già dai primi anni del XIV secolo le esigenze cambiano notevolmente. La donna ideale doveva avere la pelle pulita e liscia, la fronte spaziosa, i capelli biondi, nessun pelo e sopracciglia sottili.
Le donne per ottenere tale risultato dovevano impegnare tutte loro stesse, era infatti difficile da ottenere. Nella corrente letteraria del “Dolce Stilnovo” abbiamo le più chiare presentazioni di bellezza. La donna considerata simile ad angelo, pura ed eterea. Essa rappresenta il tramite tra l’ uomo e il cielo e sembrano assenti in lei le caratteristiche più umane delle donne.
Sono pervenute sino ai giorni d'oggi ricette di bellezza come quella per togliere i peli e i capelli sulla fronte per farla sembrare più spaziosa.

“In una ciotola mettere calce viva e 6 parti di acqua lasciandola per 3 giorni. Prendere poi la calce secca e aggiungere altre 6 parti d’acqua e una di arsenico lasciando tutto al sole finché non indurisce un po’. Provare poi ad immergere una piuma di gallina e vedere se si spela nel giusto modo. Se è troppo forte aggiungere acqua e se è troppo debole, aggiungere calce ed arsenico in parti uguali.”
Un’altra ricetta è per impallidire il viso. “Si prendano 5 boccali di latte, 5 molliche di pane fresco e tenerlo nel latte per 5 ore. Si mette il tutto nell’alambicco e l’acqua che ne uscirà verrà messa in un’ampolla con un po’ di borace in polvere. Lavarsi il viso con quest’acqua e lasciarlo asciugare da sé.”
I capelli richiedevano molta attenzione e venivano lavati il sabato, giorno dedicato alla pulizia del corpo. I capelli erano lasciati molte ore al sole per schiarirli. Le donne indossavano cappelli di paglia per evitare che il viso si abbronzasse. Poi veniva preso del miele distillato nell’alambicco e con parte dell'acqua distillata che ne usciva ci si lavava il viso mentre con la rimanente ci si tingevano i capelli. Questi venivano infine raccolti sul capo e chiusi con retine decorate con gioielli. Si usava anche aggiungere posticci e trecce finte per aumentare il volume dell'acconciatura.


La Castellana
Le donne del Medioevo, anche quelle di nobile schiatta, avevano ben pochi dei diritti che godono le donne odierne. Le ragazze erano spesso già maritate a quattordici anni; il matrimonio era combinato dalla famiglia e comportava il pagamento di una dote, cioè di un dono al marito per compensarlo di aver “accettato” la moglie. Con il matrimonio, i beni della moglie passavano in proprietà al marito, ciò che faceva dei cavalieri degli attenti cacciatori di dote. Tuttavia la castellana godeva, nella vita privata, di una sostanziale parità con il suo compagno. Era per lui l’aiuto più sicuro, ed assumeva la responsabilità della proprietà quando egli era lontano, giungendo ad organizzare la difesa del castello contro eventuali nemici che l’attaccassero e l’assediassero.
La castellana sovrintendeva alle “attività” domestiche del castello: la cucina e la vita di tutti i giorni. Poteva avere dei dipendenti per sbrigare gli affari di casa, ma toccava sempre a lei sorvegliare gli acquisti ed autorizzare le spese.
Spettava a lei anche accogliere, con la dovuta cortesia, gli ospiti e provvedere alla loro sistemazione. Aveva dame di compagnia per intrattenerla, serventi per accudirla e nutrici per allevare i figli. I figli erano importantissimi: il compito principale della donna medievale era, infatti, quello di provvedere alla prole.
Le donne nobili, al contrario dei cavalieri, erano spesso ben istruite. Più d’una sapeva leggere e scrivere, capiva il latino, parlava lingue straniere. Inoltre importante era che sapessero filare la lana.
Il rango delle dame era indicato dalla ricchezza dei gioielli che indossavano (generalmente corone e spille).
 
Top
0 replies since 7/7/2007, 17:36   506 views
  Share