Le creature della Terra di Mezzo

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Thunder87
view post Posted on 7/7/2007, 18:22




Grandi aquile
Le Grandi Aquile sono le signore assolute dei cieli delle montagne settentrionali, dove solo un Drago in assetto da guerra potrebbe contrastarne la supremazia.
Sono i più grandi volatili mai esistiti su Arda e la loro origine è sicuramente divina. Gli Eldar, i primi Elfi, le ritenevano manifestazioni dirette del Pensiero di Manwë, Signore dei Valar e dei Cieli, create prima che le stelle venissero riaccese e gli Elfi si destassero. Le Grandi Aquile, infatti, di spirito indomito e mai malvagio, vivevano sui contrafforti dell'universo fin quando Manwë ordinò loro di costruire i nidi sulle vette di Taniquetil, la Montagna Sacra. Da qui le aquile si involavano sul mondo, poiché erano gli occhi di Manwë in Arda. Questi esploratori alati, che vissero durante la Prima Era, erano molto più grandi dei loro discendenti della Terza Era. Si pensi che Thorondor, il Primo Re delle Aquile che sempre si batté contro le creature malvage della terra, aveva un'apertura alare di 60
metri!
Le aquile, durante le tormentate vicende che caratterizzarono la Prima Era, aiutarono in vario modo gli Eldar. Dopo che Beleriand fu sommersa dalle acque, volarono ad est; alcune di esse si stabililironosui picchi più alti delle Montagne Nebbiose (allora sede di bellicosi Orchetti), altre sulle Montagne Grige, dove enormi Draghi dormivano, si accoppiavano e cadevano di nuovo nel sonno. Sulle alte vette innevate la rivalità naturale tra questi giganteschi animali contribuì ulteriormente a farne crescere l'antagonismo. Più tardi, nel corso della Terza Era, Nani, Elfi, Hobbit, Istari e Uomini, avrebbero potuto sempre contare sull'aiuto delle aquile, sia per avere informazioni, sia che per essere difesi dalle Forze Tenebrose.
Le Grandi Aquile della Terra di Mezzo sono rapaci principeschi. Imperiosi, alteri ed orgogliosi, questi cacciatori non hanno pietà per i loro nemici e le loro prede. Se un nemico viene afferato dagli artigli di un aquila, è meglio che chiuda gli occhi raccomandando lapropria anima all'eternità. Infatti le Aquile hanno un grosso becco adunco e gli speroni dotati di artigli acuminati con i quali afferrano, colpiscono e trafiggono le prede. Non è facile averne ragione facendo ricorso esclusivamente alla forza.
Le aquile hanno gli occhi relativamente più grossi di quelli di un uomo e, a differenza degli altri volatili, la retina è fittamente innervata da terminazioni sensorie che garantiscono un'ottima percezione visiva. Le Aquile possono, in tal modo, cogliere anche i più piccoli particolari con una precisione otto volte superiore a quella di un uomo. Il Signore delle Aquile, per esempio poteva, anche solo alla luce della luna, individuare un coniglio in cerca di scampo da un chilometro e mezzo di altezza!
Inoltre esse possono ruotare gli occhi sia in avanti che lateralmente, dotandole di un'insolita percezione periferica. Anche nelle tenebre la loro vista eccezionale è chiara e precisa. Le straordinarie doti naturali delle aquile le rendono in guerra, alleati preziosi. Nonostante ciò sono autoritarie e prive di sentimenti, concise, razionali e molto difficili da sedurre. A differenza dei Draghi, che singolarmente hanno un maggior potenziale distruttivo, le Grandi Aquile operano in gruppi. La loro intelligenza ne fa degli avversari temibili per quasi tutte le razze malvage della Terra di Mezzo. Le Aquile, infine, sono bestie molto sagge che quasi mai interferiscono negli affari del Mondo: quando decidono di agire, però, il loro intervento si rivela possente e decisivo.


Ent
Di tutti gli esseri viventi della Terra di Mezzo, gli Ent sono i più grandi e i più forti. Sebbene si tratti del più antico popolo tra tutti gli esseri parlanti, gli Ent erano ancora dormienti al momento della comparsa degli Elfi. Furono infatti gli Elfi ad insegnare agli Ent a parlare, e da quel giorno, tutti gli Ent si dilettarono ad apprendere sempre nuove lingue, compresa quella "cinguettante" degli Uomini.
Gli Ent sono i "pastori" delle foreste, custodi del mondo vegetale: ognuno di loro ha preso l'aspetto di una specifica varietà di albero, assumendo, quindi, varie sembianze e dimensioni.
Gli Ent, di animo gentile, non pensano rapidamente e non agiscono mai di fretta, tranne quando sono davvero inferociti.
Sono, purtroppo, una razza in via d'estinzione, in parte perchè molti si sono trasformati per sempre in normali alberi, privi di ricordi e della facoltà di pensare. Un'altra ragione è la scomparsa delle Entesse (le femmine degli Ent), le quali, molti anni or sono, si allontanarono dai consorti e sparirono misteriosamente dalle pagine della storia, senza lasciare traccia.
I rami degli Ent sono come arti estremamente resistenti che possono spezzare la pietra e l'acciaio quando sono in preda alla furia, cosa che, seppur rara, nessuno potrà mai augurarsi di testimoniare. Sono capaci di terrorizzare letteralmente tutti quelli che li scorgono infuriati, attaccano corpo a corpo contro creature, nemici, costruzioni, distruggendo tutto in pochi secondi come solo le radici sono capaci di fare in millenni di erosione e innarestabile forza.
Sono quasi invulnerabili, non sentono dolore e non subiscono danni di frecce e dardi; odiano le scuri come solo gli alberi possono, ma anche quelle provocano loro non troppi danni. Temono il fuoco, che li danneggia veramente.



Bestie Alate
Le bestie alate, crudeli parodie delle Aquile, nidificano in caverne a grandi altezze o sopra sporgenze naturali di roccia. Molte di esse vivono sulle montagne a sud del Bosco Atro. Raggiungono i 10 metri di lunghezza, hanno un'apertura lare di 10-12 metri e sono lontanamente imparentate con i draghi del freddo dei tempi antichi. Non sono capaci di soffiare getti di fuoco, ma i loro artigli lunghi 25 cm e le fauci dotate di lunghe zanne fanno di loro dei terribili predatori.
Le Bestie alate hanno un'eccellente vista notturna e possono librarsi silenziosamente, doti che permettono loro di attaccare a sorpresa nell'oscurità. Di giorno, le bestie alate usano meno sotterfugi e attaccano con una veloce picchiata, il sole alle spalle, nel tentativo di trafiggere la vittima con i loro artigli. Vivono talvolta in gruppi organizzati e cacciano in coppia: una distrae la vittima, mentre l'altra attacca alle spalle.
Le Bestie Alate più grandi possono sopportare il peso di due uomini e vengono usate spesso come cavalcature da i Nazgul di Sauron e dai signori della terra degli Olog-hai.

Nazgul
I più terribili e temuti tra i Servitori del Male, i Nazgûl sono chiamati anche "Spettri dell'Anello", o più semplicemente "I Nove". Si tratta di nove potenti umani ridotti in schiavitù da Sauron durante la Seconda Era. Ognuno di loro, aspirando al potere, accettò uno dei Nove Anelli degli Uomini, forgiati da Sauron. Ma poichè gli anelli erano dominati dell'Unico Anello e controllati dall'Oscuro Sire, i Nazgûl divennero suoi schiavi. Le loro anime, con il passare del tempo, divennero immortali ma i loro corpi svanirono gradualmente. Diventarono in pratica delle "ombre" di grande potere, e i più fidati luogotenenti di Sauron.
Il loro capo è il re Stregone di Angmar, noto come Signore di Morgul. E' il più potente dei Nove, l'unico capace di prendere decisioni autonome.
I Nazgûl temono le acque correnti e quelle profonde, il fuoco e i nomi sacri degli Elfi. Per il senso comune, potrebbero dirsi praticamente ciechi, ma possiedono un olfatto finissimo. Esseri delle Tenebre, il loro potere diminuisce di giorno. Khamul, il secondo tra i Nazgûl per potenza, ha forse più degli altri, una grande avversione per la luce, ma tutti i Nazgûl, in un modo o nell'altro, hanno questa debolezza. Ma è anche vero che tutti, compreso Khamul, sono in grado di dominare questa loro paura.
I Nazgûl indossano cotte di maglia, elmi e grandi mantelli. Sotto gli abiti, però, non c'è nulla, tranne una lieve, inquietante nebbiolina.
I poteri speciali dei Nazgûl sono numerosi, ma fanno uso anche di armi normali, come spade e pugnali avvelenati. Uno dei loro poteri speciali è la capacità di infondere terrore, chiunque veda un Nazgûl ne viene colto automaticamente. Chiunque ne venga ferito può essere colto dal "Soffio Nero"; si tratta di una sorta di congelamento che, indipendemente dalla temperatura esterna, porta lentamente alla morte del corpo, dello spirito e dell'anima. La morte sopravviene in un periodo che oscilla sui dieci giorni dal contagio. Quasi tutte le armi che vengono a contatto con un Nazgûl vanno in frantumi e svaniscono. Nessuna arma può ferirli, se non quelle magiche fabbricate dagli elfi o nell'Ovesturia (la antica Númenorë).
Tutti i Nazgûl sono capaci di usare incantesimi di vario potere, sopratutto quelli di evocazione e del fuoco. il più incline alla magia è il re Stregone di Angmar. Per lo più cavalcano destrieri o Bestie Volanti, già avvezze alla loro presenza. Sono proprio le loro cavalcature a fornire ai Nazgûl il contatto fisico col mondo. Essi sono spettri, e percepiscono meglio il mondo degli spiriti. Per entrare in contatto con il mondo normale, dipendono, come in una sorta di oscena simbiosi, da altre creature, come ad esempio, le loro cavalcature.


Mearas
Sono gli eccezionali cavalli dei Rohirrim che i biondi cavalieri adorano quasi come divinità. Sono molto più intelligenti, veloci e forti, di ogni altra razza equina. Come tali, sempre che sia possibile reperirli sul mercato, costituiscono i cavalli da guerra ideali. Nessun Rohirrim sarebbe disposto a vendere il suo ed ognuno di loro si sente in dovere di indagare quando ne vede uno in mano a chiunque non sia un nobile Rohir. Pochi sono i casi di Mearas montati da persone che non siano del popolo del Mark: come il caso di Ombramanto, il capo dei Meareas, cavallo di Gandalf, donatogli da Re Theoden e che viene montato solo dallo stregone; e come i cavalli dei Nazgûl, tutti neri, che sono stati rubati dai Goblin di Mordor dopo il rifiuto categorico di venderli a Sauron.


Mumakil
I Mûmakil, od Olifanti, sono elefanti molto simili ai primitivi Mammuth, addestrati alla guerra dagli Haradrim e da altri popoli del sud. Tutti i Mûmakil adorano combattere e non è facile tenerli sotto controllo una volta cominciato lo scontro. Ogni cavallo che si trova nei pressi, scappa in preda al terrore anche se è da guerra, e sta solo alla capacità del cavaliere tenerlo a bada. I Mûmakil indossano vere e proprie armature ed hanno la pelle spessa e coriacea, davvero difficilissima da penetrare con frecce e dardi.


Ragni giganti
Sono i superstiti di una razza nera e maligna, creata dallo stesso Morgoth. Il primo degli esseri giganteschi che assunse forma di ragno fu Ungoliant, uno spirito potente e malefico che entrò nel mondo prima che i Grandi Alberi dei Valar venissero creati. Da esso si generarono tutte le altre creature della stessa specie che vivono nella Terra di Mezzo.
Sono Intelligenti e dotati di parola: possono faclamente intrappolare e divorare chiunque, tranne forse le creature più potenti. Il più grande ragno gigante vivente nella Terra di mezzo durante la Terza Era è Shelob, la Grande. Vive a Cirith Ungol e nemmeno Sauron la molesta.
La maggior parte dei ragni più "piccoli" si è stabililta nel bosco verde, da allora ribatezato Bosco Atro. Sono preicolosi anch'essi: attaccano sempre in gruppo, sono capaci di dosare un veleno capace di stordire e uccidere, e possono tessere una tela in pochissimo tempo.



Warg
Come le Grandi Aquile hanno dimensioni maggiori a quelle terrestri, così i Warg sono più grandi dei normali lupi. Malvagi ed intelligenti, sono grandi a sufficenza da servire come cavalcature per le tribù di Orchetti con i quali sono alleati.

Spettri
Gli Spettri hanno l'aspetto di una forma umana, buia e ombrosa, con gli occhi illuminati da una luce intensa e sinistra. Vivono nello stesso limbo dei maledetti Nazgûl ed è difficile percepirli come qualcosa di diverso da sagome oscure e nebbiose. Se visti con speciali mezzi magici hanno l'aspetto di grandi signori umani, con gli abiti a brandelli e lo sguardo freddo e crudele. Vivono nei vecchi cimiteri edi Dunedain, sinistri messaggeri di disperazione, inviati da Sauron e dal Re Stregone di Angmar.
E' estremamente difficile "ucciderli". Come i Nove, subiscono solo una parte di danno dalle armi non fatate, spaventano a morte chiunque li incontri, e chiunque toccano è vittima di una maledizione che li porta alla morte del corpo e contagia lo spirito.
Il solo modo di annientare definitivamente Uno Spettro è di ucciderlo fisicamente: aprire la tomba in cui dimora e, fuori dal cimitero, spargere al vento tutto il contenuto del sepolcro. Se ciò non viene fatto, la tomba verrà al più presto infestata da un altro spettro simile al precedente.


Kraken
I Kraken sono i parenti malvagi dei polpi giganti, e vengono impiegati dalle forze delle tenebre per sorvegliare un qualsiasi tratto di mare o un corso d'acqua, dolce o salata. Ogni Kraken ha molti, moltissimi tentacoli e può attaccare a piena forza fino a tre bersagli contemporaneamente.

Balrog
Questi feroci demoni dall'aspetto simili a uomini enormi, sono tra le creature più terribili di Tutta la Terra di Mezzo. Intelligenti e astutissimi, sono capaci di provocare distruzioni inaudite per puro capriccio.
L'arma più terribile di cui dispongono è la frusta infuocata, ma spesso brandiscono, nell'altra mano, anche una spada o una mazza. Chiunque tocchi o afferri un Balrog subisce terribili ustioni, che provocano atroci spasimi di dolore. Chiunque poi, sia così sventurato da lasciarsi afferrare, viene letteralmente squartato dalla loro presa stritolatrice.
I Balrog sono capaci di "volare" sopra gli ostacoli e tranne che nei luoghi angusti, non sono obbligati a toccar terra. Infine, possiedono la capacità di alterare le proprie dimensioni a piacere.
I Balrog sono Spiriti Maiar che divennero servi di Melkor, l'Oscuro Nemico. Essi hanno dunque un aspetto imponente. Anzi, il loro orribile aspetto e il terrore che infondono sono la migliore arma di cui dispongono: infatti, soltanto alla vista di un Balrog chiunque rimane terrorizzato, dagli orchi agli elfi.
Uno solo di questi mostri è nominato ne "Il Signore degli Anelli". E' chiamato "Il Balrog delle Caverne di Moria", un essere così tremendo che ben difficilmente la presenza di altri esemplari della stessa specie avrebbe potuto essere taciuta dall'Autore. E' plausibile, però, che altri come lui siano rimasti intrappolati nelle viscere della Terra dopo la caduta di Melkor, il loro Signore. Potrebbe essere questo il motivo per cui nessun altro balrog è stato descritto durante la Terza Era. In realtà, nella Prima Era esistevano molti Balrog tutti servitori di Morgoth (Melkor), l'Oscuro Sire, Signore delle Tenebre e maestro di Sauron. Il cataclisma che fece seguito alla scomparsa di Morgoth li seppellì quasi tutti nelle profondità della terra.
Tra tutte le entità maligne della Terra di Mezzo, nessuna, tranne Sauron in persona, è più forte dei Balrog. Essi sono Maiar decaduti; come gli Istari e Sauron provengono dalle Terre Imperiture. La loro forza, seppur relativa, è enorme al confronto di quella degli abitanti della Terra di Mezzo. perfino i Draghi li temono! Sono infatti pochi i mortali che li hanno visti e che hanno potuto raccontare di averlo fatto. Per questo sono stati descritti in vario modo.


Nani
I Nani sono discendenti dei Sette Padri plasmati dalla terra dal Vala Aulë, il Fabbro dei Valar, noto ai nani col nome di Mahal (in Nanesco: "l'Artefice"), Creatore delle montagne e Signore dei manufatti.
Essi furono i primi esseri viventi creati, ma Eru obbligò il suo servo Aulë a ritardarne il risveglio fino alla venuta degli Elfi. Dopo l'avvento di questi ultimi, i Sette Re dettero origine a sette diverse stirpi, ,ciascuna con la propria discendenza. Sebbene ora le Sette Tribù siano sparse su tutta la Terra di Mezzo, hanno sempre mantenuto forti legami tra loro.
I Nani sono noti per la resistenza, la praticità e l'incrollabile lealtà. La maggior parte di loro vive su altopiani rocciosi o in profonde caverne, poichè in loro, forse più che in ogni altra razza, è forte il ricordo delle origini.
Sono bassi, massicci e molto forti, hanno capelli neri, rossi o castano scuro. I nani hanno una resistenza alla fatica eccezionale. L'altezza varia da 122cm a 152cm nell'età adulta, vivono dai 200 ai 400 anni.
Vedono bene anche nel buio più fitto.
Portano spesso la barba, folta e o legata in trecce, anche i capelli spesso sono lasciati crescere.Temono l'acqua e difficilmente sanno nuotare. Sono esperti minatori e superbi artigiani, oltre che insuperabili lavoratori della pietra; Sono monogami, vivono in gruppi molto uniti e preferiscono dimorare in città sotteranee, che scavano nel cuore delle colline o delle montagne più impervie.
I nani credono che ogni linea genealogica sia protetta da uno spirito diverso, comune a tutti gli appartenenti a quella stirpe; questo spirito permea tutti coloro che ne fanno parte. Venerano gli antenati più di ogni altra cosa (eccettuato naturalmente Aulë , l'Artefice) e credono che in ogni Re esista parte dello spirito dei suoi predecessori. I Nani del "Popolo di Durin", di Moria e degli altopiani di Rhovanion, credono fermamente che i loro Re siano tutti la reincarnazione dello spirito di Durin, l'Immortale.
I nani sono sobri, taciturni, possessivi, sospettosi, attaccabrighe, introversi e spesso avidi. Guerrieri tenaci, lottano fino allo stremo e non si arrendono mai. Ogni nano tratta il suo simile come un fratello e considera i membri delle altre razze quasi come esseri inferiori che, in un modo o nell'altro, rappresentano una costante minaccia.
I nemici giurati di questo popolo sono gli Orchetti, i Warg e i Draghi. Inoltre sono molto sospettosi nei confronti di tutti gli stregoni e in particolare degli Elfi: hanno sofferto troppo a causa della loro magia.
I Nani, nei rapporti con le altre razze, parlano l'Ovestron, che è il linguaggio comune della Tera di Mezzo, o alcune lingue Elfiche. tra di loro, invece, parlano in Khuzdul, una lingua antichissima e segreta la cui tradizione conservano gelosamente, essendo praticamente ormai i soli a conoscere.


Hobbits
Le origini degli hobbit sono ignote, ma pare che essi siano comparsi, contemporaneamente agli uomini, all'Est della Terra di Mezzo, nel corso della Prima Era. In verità, si dice che siano imparentati con la razza umana. In ogni caso, le loro abitudini sono uniche: vivono infatti in "buchi", che essi stessi scavano nel fianco delle colline, da ciò il nome "Kuduk", che nella lingua di Rohan significa "scavatori di buchi" (forma contratta della parola arcaica Kûd-Dûkan). In genere gli uomini li chiamano Banalik (mezzuomini).
Gli hobbit sono il più piccolo dei popoli della Terra di Mezzo, la loro altezza varia dai 90cm ai 120cm, ed hanno una curiosa tendenza ad ingrassare che rende il loro aspetto assai simpatico. Si distinguono in tre diverse stirpi:Nonostante il loro stile di vita sia improtato al riposo e ad abbondanti e frequenti libagioni, sono molto resistenti alla fatica, vivono dai 90 ai 110 anni e diventano adulti a 33 anni. Hanno mani e piedi quasi insensibili al caldo e al freddo, agilissimi, si muovono rapidi e silenziosi, hanno dita lunghe ed abilissime, il che giustifica la loro diffusa reputazione di ladruncoli e furboni.

Gli hobbit indossano abiti dai colori vivaci, talvolta portano il cappello, di rado scarpe o guanti. Rifuggono dal bizzarro e dall'insolito, non amano fare lunghi viaggi, gli piace ascoltare e raccontare storie e racconti, ma è quasi impossibile che vi partecipino.Possono affrontare guerre, epidemie, carestie e sopravvivere a tutto solo grazie al loro coraggio e resistenza.

Hanno sobrie abitudini: sei "piccoli" pasti al giorno, il fumo dell'erba "pipa", passeggiate nei dintorni della propria terra, feste e ricorrenze. I mestieri sono i più comuni, essendo un popolo che vive in zone fertili: agricoltura, allevamento di piccole bestie, artigianato e quant'altro possa far funzionare il piccolo villaggio.

La religione degli hobbit è senza eccezione irrituale e priva di formalismi. Si tratta, in realtà, di una serie di feste in onore dei doni della Natura. Il giorno di Mezzo Anno (o di Mezza Estate) è l'occasione per celebrare la bella stagione, mentre nei due giorni di Capodanno (l'ultimo dell'anno e il primo dell'anno nuovo) vengono festeggiati, rispettivamente, il ritorno del sole e l'inizio del cammino verso la primavera. I giorni di festa, naturalmente, sono ottime occasioni per mangiare, bere e divertirsi.

Gli hobbit sono un popolo pacifico, allegro senza molte ambizioni, sono molto conformisti, evitano i rischi e le "avventure", preferendo restare nei loro villaggi, senza privarsi dei loro comfort e delle loro piccole comodità. Logicamente odiano i warg, gli orchi e tutto ciò che non fa parte della loro indole pacifica.

La lingua Hobbit non è altro che una sottile variante dell'Ovestron ed è l'idioma che usano di preferenza. Questa lingua, che presso tutte le tribù ha sostituito l'originario dialetto Kuduk, è una prova della prefetta adattabilità di questo popolo. Abbandonano, infatti, la lingua Kuduk tra il 13° e il 14° secolo della Terza Era, dopo la migrazione dal Rhovanion.

I Paloidi,I Pelopiedi,Gli Sturoi
I Paloidi sono i più alti (tra i 90 ed i 120cm), chiari di pelle e di capelli, sono quelli che più somigliano agli uomini. Sono i meno numerosi e molti li confondono spesso con gli umani, loro coetanei. Abitano in vere e proprie case costruite in superfice (smial) nelle fredde regioni del Nord. Sono i più inclini con i rapporti con la "gente alta".
I Pelopiedi sono la razza più numerosa. Sono i più bassi e minuti; raramente superano i 90cm d'altezza e sono scuri di carnagione e di capelli. Non portano né barba né scarpe e costituiscono, in un certo senso, l'immagine tipica dell'hobbit. Abitano in caverne molto confortevoli scavate nelle colline e negli altopiani della Contea ("Suka"). Sono molto socievoli, hanno amicizie con uomini e perlopiù con i nani ma raramente con elfi di passaggio.
Gli Sturoi, al contrario, sono tozzi e ben piantati. Per questo motivo, appaiono più bassi dei Pelopiedi pur essendo più alti. Anche quanto a carnagione e capelli, sono una sorta di compromesso tra le altre due razze: spesso hanno capelli ricci e castani, come i cugini più bassi. La caratteristica principale degli sturoi sono le mani ed i piedi enormi (anche in confronto agli altri hobbit) e la barba che spesso si lasciano crescere. Stabiliscono le loro casette perlopiù nelle pianure e nelle rive dei fiumi. Raramente, comunque, hanno contatti con le altre razze.



Elfi
Gli elfi furono la prima razza a destarsi nelle mere di Cuiviènen, l'"Acqua del Risveglio" e ad avventurarsi nella Terra di Mezzo.
Sono una stirpe di esseri immortali, nobili ed aggraziati. Il loro aspetto è simile a quello degli uomini, ma essi rifulgono di un intimo splendore che ne tradisce lo spirito e le doti, uniche nella Terra di Mezzo. Nessuna razza è stata più privilegiata e nessuna è dovuta sottostare ai crudeli giochi del Fato al pari degli Elfi.
Come detto, sono simili agli umani, ma vi sono alcune differenze essenziali, seppure lievi e dissimulate. Sono di solito più alti degli uomini ma anche meno robusti e dal corpo glabro: non hanno né barba né baffi. I lineamenti dolci e delicati, oltre allo sguardo acuto e penetrante, danno loro un'aria di incanto e di mistero. Sono dotati di una straordinaria destrezza e agilità; sono inoltre dotati dell'abilità di camminare con la massima leggerezza, senza lasciar tracce, perfino sulla neve fresca. Nonostante il loro aspetto aggraziato, possiedono una grande forza; sono infatti capaci di resistere alle temperature più estreme e sono immuni a tutte le malattie o a ogni forma di contagio.
Gli elfi sono immortali ed invecchiano in modo impercettibile, senza che la loro proverbiale bellezza svanisca col tempo. Due sole cause possono portarli alla fine: una morte violenta o la stanchezza di vivere. In quest'ultimo caso, si lasciano andare al tedio di un'esistenza infinita e perdono la volontà di vivere.
Gli elfi sono devoti ai Valar, dei quali, molti di loro, conoscono la vera natura, venerano queste divinità con il canto e la poesia, ma non possiedono una vera religione formale; talvolta si riuniscono per celebrare la vita e i doni degli Dei, e il rispetto che manifestano per le cose naturali è giustificato dalla intima accettazione che il fato, segnato dal Gran Canto della Creazione (l'Ainulindalë) ha rivelato loro, attraverso la contemplazione intima e gioiosa del Creato, il modo di vedere e comprendere la natura come un dono dei Valar. Gli elfi non hanno bisogno di dormire: si riposano meditando sulle memorie e sugli eventi del passato, il cui ricordo mai li abbandona. Cadono in questa sorta di trance per un paio di ore al giorno, ma se necessario possono privarsene per giorni e giorni. Quando cadono in trance, si risvegliano naturalmente dopo un certo tempo: ma prima dello scadere di questa sorta di sonno è difficilissimo svegliarli. Questo modo di riposare è strettamente connesso con la natura notturna degli elfi. Gli uomini li chiamano per questo "Popolo delle stelle". Infatti, nelle noti stellate, gli elfi possono vedere meglio di quanto un umano in pieno giorno. La particolare vista degli elfi è utile ed ideale nella parziale oscurità delle foreste ombrose e consente loro una mobilità superiore ad ogni altra razza. nel buio completo, comunque, come gli umani non possono vedere nulla.
Anche l'udito è sensibilissimo e questo può forse in parte spiegare il perchè della loro abilità musicale. L'amore degli elfi per il canto è senza pari nella Terra di Mezzo: ne ha influenzato il linguaggio musicale come forse nessun'altro, ed il modo tutto particolare di tramandare la tradizione orale attraverso canti struggenti e melodiosi.
Gli elfi furono i primi ad usare la parola ed hanno insegnato l'uso del linguaggio a tutte le altre razze. Da ciò il nome con cui chiamano se stessi: "Quendi", ovvero "gli Oratori". Il linguaggio elfico, vario, bello e sottile come l'acqua, si presta facilmente ad essere composto in versi e canzoni.
Gli elfi della Terra di Mezzo si dividono in due diverse culture:
Il primo gruppo è quello più illustre degli Eldar che si suddivide in Noldor e Sindar
Gli elfi del secondo gruppo sono chiamati collettivamente Avari o Elfi Silvani e sono noti come Elfi dei Boschi.
Naturalmente esistono dei casi, estremamente rari, di unioni tra elfi e uomini, vengono chiamati Mezzelfi.


Uomini
Gli Uomini furono i secondogeniti della Terra di Mezzo e la prima specie a popolare l'estremo oriente della Prima Era. Fu là infatti che si destarono: nella terra chiamata dagli Elfi Hildorien (Terra dei Seguaci). Così come gli Elfi erano apparsi contemporaneamente alla Riaccensione delle Stelle, così gli uomini apparvero col primo sorgere del sole, trovando un continente ancora selvaggio.
Furono gli Elfi a battezzarli con il nome di Hildor ("Coloro che sono venuti dopo"), anche se il loro nome odierno è Aatani in lingua Quenya, ed Edain (il "Secondo popolo") in Sindarin.
Gli Uomini, diversamente dagli Elfi, sono mortali e anche rispetto ai Nani hanno una vita assai breve. Conducono la loro breve esistenza con un ardore ed una passione ignoti alle altre razze.
In quanto a forza fisica e nobiltà di spirito gli Uomini sono di gran lunga inferiori agli Elfi. Per questo erano da loro chiamati "Engawar" cioè "i malaticci". Infatti, a differenza dei Priminati, sono soggetti alle malattie e soffrono i rigori delle temperature estreme. Nello stesso tempo, raramente si stancano di vivere e restano attaccati con disperazione a questa esistenza. Gli uomini si dividono in Due etnie principali: la Gente Alta, detti più correntemente Edain, e gli Uomini Comuni che non si allearono con gli Elfi nella guerra contro Morgoth. Alcuni individuano un terzo gruppo negli Uomini del Nord (detti Uomini di Mezzo) razzialmente vicini agli Edain, ma che non si sono mai alleati con gli Elfi né hanno in alcun modo beneficiato del contatto con la loro superiore cultura.
Gli Uomini della Gente Alta sono alti e robusti. Pesano da 90 a 125 Kg e misurano in media da 1,90 a 2,00 m. Hanno una corporatura massiccia, grandi ossa e muscoli ben sviluppati. Quanto a forza, soltanto i Noldor possono competere con loro. Non hanno, però, l'agilità e la resistenza degli Elfi. Hanno capelli castano scuri o nero carbone, occhi azzurri, grigi o neri e la carnagione tendente al roseo. Quelli puri di razza vivono fino a 250-300 anni.
Gli Uomini Comuni sono più numerosi, ma meno dotati. Sono tozzi e non molto alti (da 1,50 1,95 m) e si dividono in numerose razze. Il colore degli occhi e dei capelli varia da popolazione a popolazione, dal nero al celeste, dal biondo al castano. A differenza della Gente Alta amano portare barba e baffi. Appartiene a questo ceppo la maggior parte delle stirpi umane della Terra di Mezzo.
 
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